Sono trascorsi dieci giorni da quel drammatico primo ottobre, ma di Marianna Bello, la trentottenne travolta e inghiottita dall’acqua e dal fango dell’alluvione che ha devastato Favara, non c’è ancora nessuna traccia. Le operazioni di ricerca continuano incessantemente, riprendendo ogni mattina fino al calar della sera, con uno sforzo logistico imponente.

Tutti i “pozzi” e le 22 piscine naturali, creatisi per le abbondanti piogge, sono stati completamente svuotati. Le ruspe e i mezzi per il movimento terra hanno scavato senza sosta, spingendosi ormai fino a cento metri dal depuratore. A supporto delle squadre è stato impiegato anche un cane molecolare per scandagliare la vasta area. L’unità cinofila specializzata tornerà in azione a Favara nella giornata di lunedì. Nonostante la crescente frustrazione, l’obiettivo resta uno solo: tutti gli sforzi devono essere concentrati unicamente nel trovare Marianna.



