È ripreso a Sciacca il processo contro quattro persone accusate di far parte della riorganizzazione di Cosa nostra, con presunti legami tra il clan, la politica e l’imprenditoria locale. Tra gli imputati, giudicati con rito abbreviato, figurano l’imprenditore Giuseppe Marciante e il presunto boss Domenico Friscia. L’accusa, sostenuta dal pm Francesca Dessì, ha chiesto condanne pesanti: 13 anni per Marciante, 20 per Friscia, 8 per l’ex consigliere comunale Vittorio Di Natale e 6 anni e 8 mesi per Rosario Catanzaro. Gli ultimi due sono accusati di scambio elettorale politico-mafioso. Le arringhe difensive sono iniziate con l’avvocato Angelo Barone, che ha chiesto l’assoluzione per Marciante. Le prossime udienze sono fissate per il 23 e il 30 settembre per le conclusioni delle difese.
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Il processo sulla mafia a Sciacca: tocca alle difese
- di Toni Fisco
