L’Incredulità di San Tommaso è uno dei capolavori più celebri di Caravaggio, un’opera che incarna perfettamente lo stile rivoluzionario del pittore. Ecco i dettagli principali:
- Autore e datazione: L’opera è stata realizzata da Michelangelo Merisi da Caravaggio tra il 1600 e il 1601.
- Soggetto: Il dipinto raffigura un episodio narrato nel Vangelo di Giovanni, in cui l’apostolo Tommaso, che non era presente alla prima apparizione di Gesù dopo la Resurrezione, esprime i suoi dubbi sulla sua resurrezione. Per convincerlo, Cristo lo invita a toccare la ferita nel suo costato.
- Stile e tecnica:
- Caravaggio ritrae la scena con un realismo crudo e potente. Tommaso non si limita a sfiorare la ferita, ma affonda il dito nel costato di Cristo, guidato dalla mano dello stesso Gesù. Questo gesto fisico e quasi brutale elimina ogni connotato visionario o idealizzato, rendendo la scena incredibilmente umana e tangibile.
- L’uso sapiente del chiaroscuro, una delle caratteristiche distintive di Caravaggio, crea un forte contrasto tra le figure illuminate e lo sfondo scuro e indefinito. L’unica fonte di luce, proveniente da destra, mette in risalto i volti e le mani dei personaggi, focalizzando l’attenzione dello spettatore sul momento cruciale.
- Le espressioni dei personaggi sono intense: Tommaso ha la fronte corrucciata e il volto stupito, mentre gli altri due apostoli osservano la scena con meraviglia. Cristo, invece, ha un’espressione serena e compassionevole, quasi a incoraggiare il gesto di Tommaso.
- Dimensioni e collocazione: L’olio su tela misura 107 × 146 cm. L’opera si trova oggi nella Bildergalerie di Potsdam, in Germania. Originariamente faceva parte della collezione Giustiniani a Roma, ma in seguito alla dispersione della raccolta, fu acquisita dallo Stato prussiano nel 1816.
- Influenza e significato: L’opera ebbe un enorme successo e fu copiata più volte, anche da seguaci di Caravaggio. Il suo messaggio è profondo: non si limita a rappresentare un fatto evangelico, ma esplora il tema della fede che si basa non solo sulla vista, ma sull’esperienza e sulla materialità. L’incredulità di Tommaso, nella rappresentazione di Caravaggio, diventa un simbolo della debolezza umana che viene superata attraverso l’amore e la prova concreta offerta da Cristo.
Il dibattito sull’attribuzione e l’esistenza di diverse versioni e copie de L’Incredulità di San Tommaso è un aspetto affascinante e complesso della storia di questo dipinto.

La questione dell’attribuzione e le diverse versioni
L’opera conservata nella Bildergalerie di Potsdam è generalmente considerata la versione originale e migliore di Caravaggio. Tuttavia, la vicenda dell’opera è stata travagliata, passando per diverse collezioni e arrivando in Prussia solo nel XIX secolo. Questa dispersione ha contribuito a generare incertezze e dibattiti tra gli storici dell’arte.
Alcuni studiosi, come Nicola Ivanoff, hanno persino ipotizzato che anche la versione di Potsdam potesse essere una copia di un originale perduto, mentre altri, come Hinchs, la ritengono un originale. Nonostante queste incertezze, la maggior parte della critica concorda nell’attribuirla direttamente al maestro.
Esistono anche altre versioni dell’opera che sono state attribuite a Caravaggio o alla sua bottega, ma la loro autenticità è ancora oggi oggetto di discussione. Ad esempio, si fa riferimento a esemplari che si trovano in una collezione privata a Bologna e a Parigi, ma su queste attribuzioni non c’è un consenso unanime.

Le copie e l’influenza dell’opera
Il grande successo e l’innovazione della composizione di Caravaggio portarono a una vasta produzione di copie, sia da parte di artisti contemporanei che di suoi seguaci, che contribuirono a diffondere il modello caravaggesco.
Tra le copie più note si possono citare:
- Museo del Prado, Madrid: Qui si trova una copia realizzata dal pittore olandese Matthias Stomer tra il 1640 e il 1650.
- Gallerie degli Uffizi, Firenze: Le collezioni medicee contengono una copia di notevole qualità, risalente al Seicento.
- Chiesa di Saint Mary The Virgin, Thirsk (Inghilterra): Anche qui è conservata una copia coeva dell’opera.
- Opera di Giuseppe Vermiglio: Un esempio della grande influenza del dipinto è la tela datata 1612 realizzata da Giuseppe Vermiglio, un seguace di Caravaggio, conservata a Roma e che riprende il soggetto con una composizione simile.
La presenza di queste numerose repliche testimonia l’impatto culturale e la risonanza che il dipinto di Caravaggio ebbe fin dalla sua creazione, rendendolo un vero e proprio manifesto della sua poetica del realismo.


