All’alba di oggi, 10 luglio 2025, i Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento, con il supporto di unità specializzate, hanno eseguito un provvedimento di fermo emesso dalla DDA di Palermo. Tredici persone sono state fermate, di cui cinque già detenute, con l’accusa di far parte di un’associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, aggravata dall’utilizzo del metodo mafioso e dall’agevolazione di “Cosa Nostra”. L’indagine, avviata a dicembre 2024, è la prosecuzione di una precedente operazione del gennaio 2025 che aveva colpito le famiglie mafiose di Porto Empedocle e Agrigento-Villaseta, dimostrando la piena operatività della criminalità organizzata agrigentina.
Determinante per le indagini è stata l’analisi dello smartphone di James Burgio, detenuto, che ha rivelato la sua ascesa criminale e i contatti con esponenti di spicco di Cosa Nostra come Pietro Capraro e Gaetano Licata. L’associazione controllava il territorio attraverso estorsioni, detenzione di armi e atti intimidatori come incendi e danneggiamenti, spesso con l’uso di armi da guerra, incluso un Kalashnikov. I fermati sono stati tradotti nelle carceri di Agrigento, Palermo, Sciacca e Caltanissetta.