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La difesa ha chiesto l’assoluzione per Daniele Alba: la sentenza a settembre

La difesa di Daniele Alba, il meccanico che lo scorso maggio accoltellò la moglie e i figli a Cianciana, ha ribadito la richiesta di assoluzione per il triplice tentato omicidio e per tutte le altre accuse mosse, sostenendo la sua totale incapacità di intendere e volere al momento dei fatti. Una perizia psichiatrica, acquisita agli atti del processo, ha confermato l’incapacità dell’uomo di comprendere le proprie azioni durante l’aggressione. Per questo motivo, la Procura di Sciacca ha chiesto per Alba una condanna a otto anni e otto mesi di reclusione unicamente per i reati di maltrattamenti e detenzione di un proiettile, avanzando invece la richiesta di assoluzione per il tentato omicidio dei familiari. A seguito dell’aggressione, i due figli piccoli, di 6 e 3 anni, hanno riportato gravi conseguenze e stanno tuttora affrontando un lungo percorso di riabilitazione. Dopo l’arresto per la tentata strage, ad Alba sono state contestate anche le accuse di maltrattamenti nei confronti della moglie, la quale ha testimoniato di aver subito violenze domestiche per un lungo periodo. Il Pubblico Ministero Brunella Fava ha inoltre richiesto che l’imputato venga sottoposto a una misura di sicurezza in una Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza per dieci anni, una volta espiata la pena in carcere. La prossima udienza è fissata per il 23 settembre, data in cui è attesa la sentenza.

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